




LA REGINA DELLE CICLADI
Quest’anno ho deciso di passare la Pasqua fuori dall’Italia. Il detto infatti è “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi” ma io aggiungerei anche “dove vuoi”, ecco fatto. Partenza sabato 20 aprile alle h7 da Malpensa, volo Easyjet diretto a Santorini, con arrivo verso le h10.30. Qui ho ritirato l’auto a noleggio da Europcar appena fuori il minuscolo aeroporto e mi sono prontamente diretto verso il bellissimo hotel Athermi Suites, a due passi dal piccolo e autentico villaggio di Megalochori. Un hotel pazzesco poiché aggrappato sulla scogliera con una vista impareggiabile sulla caldera che si è rivelato inoltre un’ottima scelta poiché non incastrato tra le intricate (anche se bellissime) viuzze della rinomata Oìa o le confusionarie vie di Thira.
Arrivato in hotel ho letteralmente depositato (lanciato) i bagagli e sono partito subito alla scoperta di Imerovigli. La prima “prova” è stata il sali e scendi finché non ho raggiunto la vetta dello sperone di roccia che si staglia di fronte al paese…mozzafiato. Risalendo piano piano verso il centro paese era il momento per una pausa pranzo rigenerante…ecco che ho potuto addentare la prima Pita gyros da Let’s eat (un locale informale per un pranzo veloce ma prodotti di qualità e a buon prezzo!). Terminato il pranzo mi sono diretto nuovamente in hotel per godermi un po’ di pace, tranquillità e rigenerarmi. Che dire della stanza? Una Loft junior suite con una terrazza a strapiombo. Mi è mancato il fiato e davvero ho ripreso con fatica a respirare. Tranquilli perchè sarà solo un po’ di asma malcurata (scherzo!). Dopo un po’ di riposo…”cena time” che ho deciso di consumare nel vicino e tranquillo villaggio di Megalochori non prima di godermi il primo fantastico e meraviglioso panorama isolano facendo una breve passeggiatina nei pressi dell’hotel… Cena in una spartana ma autentica taverna greca: Geromanolis. Qui ho ufficialmente aperto le danze (ma anche la panza!): insalata greca, frittelle di pomodori, moussaka & co. Che dire? Beata Grecia.
SANTORINI: È TUTTO VERO
SANTA PASQUA 2019
21 aprile. Dopo la prima colazione in hotel (con vista panoramica e a bordo piscina) partenza per Oìa, dove ho passeggiato tra le famose viuzze scendendo piano piano (molto piano, dato che trattasi più di 300 ripidi scalini in discesa ma soprattutto in salita, esperienza che comunque rifarei altre mille volte) verso Ammoudi bay per il “santo” pranzo pasquale da Dimitris Ammoudi Taverna. Qui il tavolo era letteralmente adagiato sul mare dato che le onde, infrangendosi sulla banchina, mi vaporizzavano le gote. Nel primo pomeriggio, avendo prima stimolato per bene la digestione con la ripida risalita verso Oìa città, ho deciso di fare un pin stop da Santo Wines (cooperativa dei viticoltori di Santorini) per una degustazione del famoso vinsanto isolano e dove sono stato estasiato da uno dei più bei panorami dell’isola. Sorseggiando il bicchierino vista caldera avrete davvero l’impressione di essere a capo del mondo intero e di averlo quindi ai vostri piedi. Nel tardo pomeriggio, non potevo certo perdermi il mio secondo e quasi isolato tramonto al faro Akrotiri (ma con una sosta previa per vedere Black beach, fatelo credetemi). Al faro il vento sferzava forte ma la pace era assoluta infranta solo da qualche coraggioso gabbiano che si librava sulla linea del sole che piano capitolava verso l’orizzonte per essere definitivamente ma lentamente inglobato dal famelico mare. Cena da Captain Dimitris dove l’oste, una signora alquanto spartana ma buona e sorridente, ha imbandito un’infinità di pietanze. Cena proculiana consumata in una veranda che dava su una vallata fino al mare. Il digestivo che ci voleva. Quale migliore conclusione di una seconda giornata così tanto magica?
L’ISOLA BIANCA (E BLU)
ALLA SCOPERTA
22 aprile. Dopo la prima colazione in hotel sono partito per andare a scoprire il piccolo paese di Pyrgos. Un incanto vero e proprio, trattasi di un villaggio autentico, tradizionale e dove gli abitanti stavano addobbando i perimetri delle mura, dei tetti, dei vialetti con enormi candele da accendere la settimana successiva per festeggiare il venerdì santo ortodosso. Ah, cosa non da poco, qui potrete salire sul tetto della chiesa di Pyrgos…i panorami di Santorini non smetteranno mai di farvi sentire onnipotenti. Verso l’ora di pranzo ho deciso di andare a Perissa, il litorale balneabile dell’isola infatti qui le scogliere sono basse e ci sono alcune spiagge balneabili. A Perissa c’è una lunga spiaggia e con molti stabilimenti balneari attrezzati. Ho mangiato “beach view” da Apollon addentando un tenerissimo calamaro fresco alla griglia e la Santorini salad (varia da quella greca poiché la feta è ricoperta da semi di sesamo). Dopo pranzo pomeriggio passato a passeggiare tra Fira e Firostefani estasiato dall’ultimo tramonto e stupendomi come non mai di quanto sia veramente e profondamente bella quest’ isola. Una leggenda. Le cartoline qui non ingannano. Ultima cena a Megalochori, nei pressi dell’hotel, alla Taverna Tzanakis. Ho ordinato di tutto, forse perché già in preda alla nostalgia.
A Santorini non ero solo. Non è certo un’isola romantica da godersi in solitudine. Sappiatelo.
NOTA BENE
- Da vedere panorama dalla cantina Antoniou a Megalochori
- Percorso a piedi tra Oìa e Imerovigli (o viceversa) circa 2h30
- Scavi archeologici di Akrotiri (non entusiasmanti)
- Da vedere la libreria Atlantis a Oìa
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