Elena Ghisellini nasce a Genova, si laurea all’Istituto Europeo di Design di Roma. Inizia la carriera da Trussardi e dopo 8 anni passa a Salvatore Ferragamo come Responsabile pelletteria. Nel 2003 Elena Ghisellini apre il proprio studio di design a Firenze. Lo stesso anno raggiunge Riccardo Tisci per Givenchy, dove resta come Head Accessory Designer per 9 anni. Conclusa l’esperienza con Tisci Elena collabora con Emilio Pucci e Tod’s. Attualmente, oltre alla sua collezione, crea gli accessori per vari brands di lusso. La parte più importante del suo lavoro, però, diventa la propria collezione, Elena Ghisellini.

Apprezzata dalla stampa internazionale e ricercata dalle aziende piu’ prestigiose per creare nuove linee di prodotto, Elena Ghisellini é nominata dal New York Times come una delle quattro designer migliori del mondo per condurre la direzione artistica delle aziende di moda.
Elena Ghisellini afferma che: “La pandemia è un momento di inattività che mi ha innanzi tutto portato alla compassione per le persone che hanno sofferto e che sono mancate. Uno sforzo per stigmatizzare l’ansia di cosa faremo in futuro ma anche una grande opportunità per meditare e capire come mettere in pratica nuove strategie e progetti”.
La pandemia ha bloccato un processo di moda troppo veloce e forse già obsoleto in cui le grandi idee e la loro realizzazione devono richiedere più tempo per valorizzare prodotti unici e rispettare coloro che li realizzano. Sempre Elena Ghisellini: “Troppe collezioni e troppa offerta a volte simile confonde il consumatore, ci vuole piú differenziazione, inoltre i tempi della vendita dei prodotti deve corrispondere ai bisogni, basta proporre i capi invernali a giugno. La pausa di riflessione mi ha stimolato a creare prodotti diversi, privilegiando una progettazione volta all’esclusività e la massima creatività per generare più vicinanza con i nostri clienti, per realizzare prodotti che rispettano la natura e l’artigianato.

Dobbiamo pensare a un consumo più prudente fatto di oggetti con un valore più intrinseco. Più valore per l’uomo e i suoi sentimenti, meno esibizionismo materiale. Non ci saranno molte occasioni sociali quindi le persone compreranno più per soddisfare il personale senso estetico, l’acquisto come personale esperienza e soddisfazione. Proprio in questo momento in cui le sfide sono difficili e l’acquirente è sempre più pragmatico, penso che i consumatori daranno priorità a prodotti esperienziali, unici e di nicchia”.
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Il brand Elena Ghisellini cerca da sempre di valorizzare il più possibile il Made in Italy promuovendo le risorse della Toscana, regione italiana dove sono presenti grandi artigiani e artisti. Inoltre le collezioni di pelletteria sono realizzate tutte con pellami derivati dallo scarto alimentare conciate con processi ecosostenibili in collaborazione con le concerie italiane. Elena Ghisellini dice: “Cerco e cercherò sempre di più di usare e modellare materie prime italiane che valorizzano il nostro paese e che rappresentano un fiore all’ occhiello del Made in Italy. Fare prodotti di eccellenza contribuisce a fare di noi un paese di cui essere orgogliosi. Il Made in Italy non è mai morto, nonostante lo stato italiano non ne sia un grande promotore, forse dandolo per scontato. È una enorme ricchezza che ci distingue e che dobbiamo supportare con tutte le nostre forze.
Il saper fare italiano è culturale quindi difficile da cancellare ma il nostro impegno dovrebbe essere quello di essere più uniti per valorizzarlo e diffonderlo e credere di più nella nostra forza”.

La centralità del Made in Italy e per Elena Ghisellini: “Il settore fashion è uno dei più redditizi in Italia quindi di sicuro evolverà ma il segreto per andare avanti sarà credere in noi stessi e unirci per creare sinergie di impresa. I passi importanti sono nelle mani dei grandi che hanno i mezzi per investire , dare credito ai giovanissimi finanziando idee nuove privilegiando il massimo della creatività. L’innovazione è la chiave della ripresa valorizzando i grandi artigiani che ci hanno reso i migliori produttori di oggetti di lusso. Lo stato italiano dovrebbe agevolare questo processo con aiuti reali alle imprese del fashion. Più credito alla moda come grande motore della ripresa”.
Il mondo del fashion per l’Italia.
Grazie Elena Ghisellini e buon viaggio nella città del Rinascimento.

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Illustrazione a fondo pagina: © Violetta Pouedras
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