Gong Oriental Attitude: il futuro abita qui e precisamente a Milano, in Corso Concordia 8. Creatività contemporanea che si fonde perfettamente all’alta cucina cinese con piacevoli trasformazioni e sublimi evoluzioni. Materia prima di eccelsa qualità e uno spiccato senso dell’ospitalità rendono il locale uno scrigno prezioso difficile da riprodurre.
Un viaggio suggestivo costituito da rigore estetico e perfezione sensoriale. Un’idea di cucina cinese svincolata da schemi e luoghi comuni e quindi libera di reinterpretare sempre con grande senso e percezione mai distorta dall’originale. Prova di tutto questo sono inoltre i numerosi premi e riconoscimenti che Gong Oriental Attitude continua a riscuotere (come i Tre Mappamondi 2022 di Gambero Rosso, per i migliori ristoranti dal mondo in Italia; classificato tra le sorprese della Guida dell’Espresso e conquista il premio per la cucina etnica dell’anno, oltre ai tre cappelli). Un successo meritato grazie all’impegno della patron di Giulia Liu e di tutta la sua talentuosa squadra.


La sacralità che l’Oriente nutre nei confronti dell’ospite è qui protagonista all’ennesima potenza grazie ad un autentico cerimoniale di riverenza e posata educazione che si riceve fin dall’ingresso varcando la soglia del grande portone. L’esperienza culinaria arricchisce l’anima dell’avventore ma in particolare anche il palato di chi già è educato e iniziato alla proposta gourmet di Gong Oriental Attitude. Tre menu degustazione tra i quali scegliere (Classico per i veri esploratori, Evoluzione per i più avventurosi, Pecking Duck la tradizione assoluta) o semplicemente tra le varie proposte à la carte. La cantina vanta numerose pregevoli etichette nazionali e internazionali nonchè Sake frutto di lunghe ricerche e studi in abbinamento.


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La brigata di cucina è composta da dodici membri con a capo l’Executive Chef Guglielmo Paolucci. Il protagonista della sua cucina è sicuramente l’ingrediente che riesce ad essere scomposto in multiformi varianti ma a mantenere sempre e comunque la sua vivida identità e purezza. Per Viacolbento è stato proposto quanto segue:
Il benvenuto con amuse bouche. Capita raramente di essere letteralmente inondati da un giardino di cotanta perfezione e prelibatezze. Il tavolo che improvvisamente diventa fioritura minimal ma opulenta e il palato che esplode di sapori e commistioni. L’inizio della danza, un valzer viennese magnifico.



Sottile di Capesante: carpaccio di capesante e caviale, ravanelli ed emulsione di umeboshi. La consistenza fondente della sottile lamina di capasanta con l’unione degli altri ingredienti qualcosa che il palato fatica davvero ad abbandonare.

Hamachi: ricciola del Pacifico servita con insalata crescione affumicata istantaneamente sotto cupola di vetro. Il colpo d’occhio è notevole ma la consistenza della ricciola e il suo sapore dall’immediatezza affumicata rende il tutto un boccone ghiotto di perfezione.

Uovo in tazza: uovo cotto a bassa temperatura, tartare di scampi, panko profumato al kimchi, spuma di cavolfiore affumicato e tartufo nero. Un omaggio e un inchino di rispetto tra la tradizione orientale e occidentale. Un rispettoso connubio immaginifico. Tanta scena dall’indiscusso valore contenutistico e di sapore.

Raviolo d’oro, omaggio a Milano: ravioli di pasta allo zafferano ripieni di ossobuco e crema di risotto alla milanese. Un piatto scomposto che giocando al tiro a segno fa indubbiamente centro.

Raviolo Wagyu: ravioli ripieni di Wagyu con salsa al foie gras e tartufo. L’eccellenza qui ingabbiata è difficile da poter descrivere in misere e desolate parole. Eccelsi.
Lamian all’astice: spaghetti di grano tirati a mano, saltati con ragù di astice sfumato al vino di riso cinese, zenzero, erba cipollina e accento di Tobanjan. L’unione e l’amalgama di lussuria che lega le papille gustative lo rende un amante focoso e difficile da dimenticare. Per la precisione, chi lo vorrebbe dimenticare un amante così?

Sogliola al beurre blanc: filetto di sogliola, salsa al beurre blanc con yuzu e latte di soia, panure alle erbe, accento di edamame e capperi essiccati. Una rivisitazione della tradizionale sogliola alla mugnaia ma qui vestita a festa con il suo sorriso più smagliante.

E poi il dolce più spettacolare mai assaggiato. Memorie di una Geisha servito come in un quadro. Una vera opera d’arte tattile e interattiva. Un’elaborazione e una stratificazione di ingegno pasticciere. Un grande plauso alla mente dolce: Paolo Sistu. Il tutto accompagnato dall’accattivante proposta mixology.


Gong Oriental Attitude: il futuro abita qui e precisamente a Milano. Gong parla italiano, veste l’eleganza milanese e aspira ad un futuro di prosperità e progresso come solo, o quasi, l’Oriente riesce.
Buon appetito!
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