(RI)PARTIRE DAL MADE IN ITALY: AMORETERRA

Michele Lenge, fondatore e direttore commerciale Amoreterra srl, spiega come il coronavirus abbia e continui ad avere un forte impatto sulla filiera agroalimentare. AmoreTerra oggi è focalizzata sul mercato Italiano, l’estero, prerogativa dell’espansione 2020 è traslato a fine pandemia; non essere una società con grande percentuale in questi ultimi mercati ha permesso di non risentire delle gravi problematiche legate all’export dei prodotti.

In Italia l’aspetto che ha permesso di mantenere stabilità e forte crescita è stata la caratteristica aziendale omnichannel. La presenza sia off line nei canali retail che on line con un portale e commerce ha permesso a tanti privati di ricevere i prodotti a casa senza dover uscire.

Alcune categorie merceologiche hanno subito incrementi di domanda importanti ed un po’ hanno spiazzato nella gestione dell’intera filiera. L’ azienda si è ritrovata a far lavorare il mulino artigianale con turni notturni per far fronte alle richieste di farine e pasta. Ovviamente il processo legato alle farine si trascina sino alla realizzazione della pasta che vive delle stesse dinamiche: dai pastai mandiamo farina fresca nei quantitativi e margini necessari a garantire fornitura a tutta la clientela, sia retail che privati.

Tutti i passaggi possono essere riassunti in 3 punti:

1) Materie prime (prodotto primario quali legumi e cereali);

2) Trasformazioni e stoccaggio (farine, paste e altre lavorazioni, vedi bakery ecc..);

3) Delivery (eseguito personalmente in Lombardia e in tutta Italia attraverso accordi con i corrieri)

Il secondo e il terzo passaggio sono stati quelli che hanno richiesto una maggiore attenzione. Dato il periodo, non è sempre stato facile garantire tempi di reazione brevissimi (come si è soliti fare), ci sono stati alcuni momenti di rallentamento dovuti, per forza maggiore, all’ incremento di procedure di sicurezza per evitare possibili contagi. In ogni caso, ad oggi. AmoreTerra è sempre riuscita ad evadere qualsiasi ordine senza creare problematiche sia a rivenditori che a privati. Questo è un punto “work in progress” poichè le idee sono tantissime e il fattore tempo è quello che ne determina la riuscita. Non sempre si riesce a trovare il tempo per realizzare e testare tutto ciò che c’è in mente.

Si possono riassumere in tre punti le principali idee che AmoreTerra intende portare a termine entro la fine dell’anno:

1) Realizzazione di due nuove linee di prodotto, al momento l’azienda sta aspettando di raccogliere ciò che è stato seminato per poter passare alla vera e propria produzione dei primi campioni;

2) Approccio strutturato al mercato estero (oggi vive di richiesta diretta), AmoreTerra deve essere proattiva e presente nei vari mercati;

3) Ampliamento dell’aspetto digital che non è mai stato il cuore, è sempre stato una “comodity” per i clienti che non hanno la possibilità di trovare il prodotto sotto casa, ora è arrivato il momento di mettere a punto molte idee che soprattutto in ambito B2B ed anche implementare il digital sul prodotto stesso e sulla filiera.

AmoreTerra nasce dal territorio, difatti si suol chiamare la filiera “un viaggio nella bellezza del territorio italiano”. L’azienda è un progetto virtuoso che coordina produzioni agricole italiane biologiche, laboratori artigiani locali, passando poi per la tracciabilità e una informazione trasparente. La credenza e la convinzione di essere un bell’ esempio di Made in Italy ed anche del “far squadra”.

La filiera è localizzata in diverse Regioni d’Italia, dal Sud al Nord, in considerazione dei climi e delle esperienze produttive. Ad oggi esistono 160 prodotti a catalogo, accomunati da uno stretto legame coi territori ed i loro raccolti caratteristici. Cereali e legumi coltivati a rotazione, pasta e farine, taralli, grissini, biscotti. Non da meno anche la frutta secca e le composte di frutta, i liquori artigianali, le olive e altri che arriveranno nel tempo (viene proposta al mercato almeno una nuova linea di prodotto ogni anno).

Entrando nello specifico, ciò che AmoreTerra ritiene essere l’emblema/simbolo del contributo concreto è la ricerca/supporto della biodiversità. Questa mission ha portato a sviluppare il progetto Luce®: 9 varietà di grani antichi coltivati in montagna, sinergicamente, e macinati a pietra. E’ stata scelta la montagna per questo progetto perché difende le coltivazioni dalla maggior parte dei parassiti (che sono assenti, per via del clima) ed anche perchè mantiene i terreni idratati, oltre a proteggerli d’inverno con la neve. In aggiunta al progetto Luce un altro fiore all’occhiello è la coltivazione di Khorasan, di cui l’azienda detiene analisi genetica di purezza e ora dopo diversi anni si è in grado di garantire una produzione in purezza di questo antichissimo grano. In ultimo viene raccontata la filiera, il territorio e le caratteristiche dei grani e di altre coltivazioni in una rivista online ad accesso gratuito.

Con estremo orgoglio AmoreTerra deve tutto al suo territorio ed ha puntato tutto sull’ Italia che è tra i più ricchi e generosi in biodiversità e si cerca di valorizzare questo aspetto, per portarlo a tavola. AmoreTerra ritiene che l’asset più valoroso ed importante sia proprio il territorio nelle sue caratteristiche pedoclimatiche e nelle sue persone. Il connubio tra qualità di coltivazione e qualità di trasformazione , rendono il prodotto AmoreTerra unico e oggettivamente di qualità. Senza il territorio e il know how specifico, non si sarebbe nemmeno potuto pensare ed avviare il progetto.

Dal panorama attuale emergono due punti, “condivisione” e “visione”. Il primo aspetto, la “condivisione” vede in gioco l’intero paese, questa volta si deve fare veramente squadra, devono sparire prese di posizioni legate a scelte campanilistiche. Far ripartire l’Italia vuol dire mettere in campo tutte le forze e dove possibile anche aggregare il più possibile. Il secondo aspetto, la “visione” impone al paese un approccio che prenda veramente in considerazione il medio e il lungo termine come un percorso.

Non si può più cercare di sistemare, si deve passare al “costruire”. E’ un punto di vista legato al mondo alimentare, ma si può dire che è anche trasbordabile a qualsiasi altro settore merceologico. Il Made in Italy è la “chiave”, non la soluzione ma la strada maestra su cui operare seriamente. Una fortuna e a questo giro si deve cogliere facendola evolvere, tutelandola e comunicandola nel miglior modo possibile, cosa che purtroppo (fatto salvo alcune realtà) non si sa valorizzare e proteggere correttamente. Senza fraintendere, si deve però veramente orientare lì tutti gli sforzi e far valere i diritti in tutte le sedi possibili.

Per quanto riguarda il paese Italia AmoreTerra è felice che 8 italiani su 10 pensino che sia importante acquistare cibo Italiano, questo e il grosso avvicinamento di una fetta di popolazione al mondo digitale porterà benefici e darà un ulteriore sbocco a piccole realtà che altrimenti resterebbero schiacciate da alcune logiche di mercato. Ciò che però deve essere chiaro è che qualsiasi sforzo è meno pesante se guidato da una visione precisa. Percorrere un tragitto, per quanto lungo ma chiaro, si può fare perché convinti di arrivare alla fine della strada, se questa è irta di snodi e trabocchetti a lungo andare, la speranza e la volontà incominciano a vacillare.

Per chiudere Michele Lenge sente di dire che le due parole che guidano la filosofia di AmoreTerra siano più che appropriate: “trasparenza” su ciò che viene fatto e “fiducia” in chi si sa che porterà il risultato atteso ed ovviamente tutta la squadra di lavoro è un’inguaribile ottimista e cerca di portare positività anche su tutti prodotti.

Non ci resta che scoprire da vicino questa splendida realtà, siete pronti?

Buon viaggio!

Tutti i diritti di immagini e video presenti sono riservati.
Illustrazione a fondo pagina: © Violetta Pouedras

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