Hiromi cake: la pasticceria giapponese che non ti aspetti. L’arte della pasticceria viene comunemente associata al vecchio continente ed in particolare modo a Francia e Italia. Nel 2021 anche in estremo oriente i dolci non sono certo prodotti di secondo piano e c’è sempre più attenzione alla ricerca estetica nonchè alla massima qualità del prodotto.
In un momento storico come questo, con i viaggi intercontinentali momentaneamente sospesi a causa della pandemia in corso, non ci resta che scoprire cosa riservi una piacevole e dolce attività chiamata: Hiromi Cake.

Hiromi Cake nasce tre anni fa precisamente a Roma ed è stata un’azienda pioniera, i primi a portare la pasticceria giapponese in Italia. Machiko Okazaki, la fondatrice, da piccola ad Osaka veniva spesso omaggiata di alcuni buoni mochi e altri dolci tradizionali da una pasticciera locale che si chiamava proprio Hiromi (ritrovate la sua immagine nell’insegna stessa di Hiromi).

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Da Hiromi Cake potrete assaggiare preparazioni dolci e salate. I dolci giapponesi si dividono principalmente in due categorie: WAGASHI E YOGASHI. Rispettivamente WA (= Giappone) e quindi mochi e dorayaki ossia “WAGASHI” comprende dolci della tradizione autentica e quelli che solitamente vengono anche prodotti in casa mentre YO (=Occidente) quindi con “YOGASHI” si intende quel giusto mix tra la pasticceria francese, quella americana e anche italiana e cioè la forma che ora è più in voga in Giappone.

Il futuro di Hiromi Cake sarà sempre di più il servizio delivery che ha da poco compiuto un anno. Ordinare il proprio dolce preferito e vederselo recapitare comodamente a casa, cosa volere di più?

Dolci di punta di Hiromi Cake sono senza ombra di dubbio: mochi e dorayaki. La richiesta comunque segue fasi altalenanti a seconda dei vari periodi dell’anno. Da Hiromi Cake potrete trovare una vasta scelta diversificata e sempre un bel sorriso pronto ad accogliervi anche per la consumazione in loco nel piccolo dehor.

Il vostro Hiromi Cake preferito lo trovate a Roma oppure a Milano. Prospettive future? L’apertura in altre città italiane. Quale sarà la prossima?
Non vi resta che attendere, è solo una questione di tempo!
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