Venissa e la laguna veneta. L’isola di Burano e per la precisione la vicina Mazzorbo. Vino, Ristorante, Osteria, Camere. Storie di inondazioni e di pandemie, storie di tenacia e grande voglia di non arrendersi mai di fronte a nulla. Si sa, l’acqua alta a Venezia è un classico e se di fronte a questa ci si può definire abituati certo non lo si è al cospetto di una pandemia sconosciuta. Tenuta Venissa anche in questo periodo di incertezze e incognite ha appena presentato al pubblico il suo nuovo vino Venusa. Un vigneto nel bel mezzo della laguna, unico al mondo, una scatola piena di piccole e grandi gioie come solo Venezia e il suo territorio lagunare possono contenere e regalare.

Di questi tempi la vigna infatti continua a crescere, si è ripresa dopo la grande acqua alta di Novembre 2019 e questa è già una grande notizia. La proprietà e il ristorante sono provviste di ampi spazi. Ben prima di Covid19 erano disponibili grandi distanze tra i tavoli e la maggior parte dei posti a sedere è all’esterno così da non apportare d’ora in avanti grandi cambiamenti.
La riapertura è avvenuta il 1 giugno ma Tenuta Venissa ha avuto un sempre grande supporto da parte degli ospiti e ha deciso di lanciare i “dining bond” che consentono di pagare oggi per uno e vivere domani l’esperienza in due. C’è stata una grande risposta da parte degli ospiti, Venissa sperava molto nella riuscita di questa iniziativa. Probabilmente la dimensione “isolana” di Venissa ha aiutato poiché la gente cerca volentieri luoghi in mezzo al verde ed isolati dove poter evadere dopo mesi di reclusione forzata. C’è molta voglia di tornare a connetterci con la natura e un luogo come questo nella laguna veneta è l’ideale per rigenerare mente corpo.

Per Venissa è giunto il momento di proporre un turismo che rispetti e valorizzi l’ecosistema della laguna. Tutti hanno potuto vedere le splendide immagini di Venezia durante il lockdown e della natura che si è ripresa i suoi doverosi spazi. La laguna è sempre stato un ecosistema complesso e di grande valore, pensiamo alle centinaia di specie di uccelli e pesci che vivono in questo habitat, pensate che ogni estate dietro a poche centinaia di metri da Venissa migrano migliaia di fenicotteri rosa. Venissa pensa ed è convinta che per far conoscere di più il grande patrimonio naturale della laguna il primo passo sia il rispettarlo a priori.
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La tenuta è l’esempio del turismo che può sostenere e supportare le tradizioni locali. Venezia senza turismo perderebbe soprattutto i suoi artigiani e le sue tradizioni. Ciò che tutti dovremmo fare è scegliere il turismo che crea e predilige le filiere di qualità creando così indotto per agricoltori e artigiani locali. A Venissa da sempre si sostiene la pesca locale e l’artigianato ed è stato recuperato un vitigno che stava scomparendo, la Dorona di Venezia. Tutto questo reso possibile grazie a viaggiatori consapevoli che scelgono perché sanno che oggi, più che il voto e la politica, sono le scelte di consumo che possono creare un mondo migliore.

Secondo il punto di vista privilegiato di Venissa il “Fatto in Italia” non si riprenderà certo nel breve periodo. “Questa situazione sta mettendo molte famiglie in difficoltà e in questi casi la paura si diffonde, portando con sé diffidenza e risentimenti. Una cosa però è vera, in molti ci stiamo accorgendo che non abbiamo bisogno di tanto per essere felici, che rallentare ci riconcilia con il mondo e che forse il ritmo frenetico dei nostri tempi non è il modello che dobbiamo seguire. Ora le nostre vite ritorneranno alla “normalità” ma rimarrà in noi la voglia di cercare qualcosa di diverso per il nostro futuro”.
Il prodotto principe di Tenuta Venissa è il vino oltreché la cucina e l’ospitalità. I vini prodotti dalla vigna, che ha resistito anche all’acqua alta, sono l’espressione della laguna e della sua unicità, della sua storia. La macerazione delle uve racconta di una città nella quale a 80cm sotto il livello del terreno troviamo acqua salmastra, per questo a Venezia non era possibile costruire cantine sotterranee e la macerazione delle bucce era anche per i vini bianchi la naturale conseguenza. Pensare che le vigne di laguna affondano le loro radici nell’acqua e per di più salata è un qualcosa di unico, come i vini che nascono da questo territorio. Un prodotto Made in Italy o meglio, Made in Mazzorbo, davvero unico.

L’auspicio per il futuro è che la clientela diventi sempre più consapevole ed esiga eccellenza. Era un processo già in atto, nonostante tutto a Tenuta Venissa sono inguaribili ottimisti, e quindi si spera che questo porti a comprendere che sta a noi, tramite le nostre scelte di consumo, creare un mondo migliore.
Ora che da oggi siamo ritornati liberi sarebbe forse una buona idea organizzare una gita a Burano, riposandovi magari in una delle stanze di Venissa tra le splendide e colorate calette nonché dedicare al vostro palato una splendida esperienza all’avanguardia. Gli Chef Chiara Pavan e Francesco Brutto saranno entusiasti di veicolarvi in un’esperienza gourmand stellata Michelin. Anche Viacolbento attende di potersi immergere nel profondo della meraviglia lagunare e di mostrarvi presto, dal vivo, tutto questo.
Buon viaggio, Venissa vi aspetta!

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Illustrazione fondo pagina: © Violetta Pouedras
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