FILIPPINE: DOVE COME QUANDO

FILIPPINE: DOVE COME QUANDO

Filippine: dove come quando coincide con l’ultima meta internazionale a lungo raggio che Viacolbento ha affrontato appena prima del blocco degli spostamenti a causa della pandemia. Uno scrigno naturale del sud est asiatico, l’arcipelago delle Filippine (più di settemila isole), è un mondo a parte. Si parlano 175 lingue ed è il terzo paese al mondo per numero di cattolici.

L’Isola di Palawan per esempio si può definire come l’ultima frontiera ecologica delle Filippine, custode di una grande barriera corallina. Da qui ovviamente si parte per visitare uno degli scenari più incredibili del sud est asiatico: la laguna del più grande arcipelago di Palawan, quello di Bacuit.

Le isole di Honda Bay invece sono piccoli atolli adagiati sul mare, pezzetti di un Eden chiamato Filippine.

Nell’isola di Bohol che si trova al centro delle Filippine, imperdibili sono le Chocolate Hills ossia colline ricoperte d’erba che creano paesaggi molto suggestivi con forme e sfumature che assomigliano a praline di cioccolato.

Filippine: dove come quando viaggio che ha avuto inizio nel mese di febbraio e con rientro a metà marzo 2020. Il periodo migliore per godersi l’atmosfera dei luoghi senza tifoni o piogge copiose. Un lungo mese di pura scoperta e libertà incondizionata vissuto in una natura giurassica. Volo operato con l’efficiente Oman air in partenza da Milano Malpensa scalo a Muscat e poi altro volo diretto verso Manila. Un lungo viaggio ma grazie alla Business class di Oman air tutto è andato per il verso giusto facendoci arrivare a destinazione riposati e rigenerati.

Giunti a Manila, direzione Hotel Gomez House. Una moderna e contemporanea locanda con tutti i comfort, utile per una fugace sosta in città prima di dirigersi verso altre stupende mete.

FILIPPINE: DOVE COME QUANDO

All’alba dell’indomani partenza verso nord. Un viaggio lungo e scomodo che non può essere affrontato con voli e/o treni poichè l’unica agevole soluzione rimane l’auto con autista. Direzione Banaue, nord Luzon, Cordigliera a circa sei ore di guida dalla capitale Manila. Quassù dove ancora il turismo è una forma remota e quasi ancestrale, qui dove la natura è vergine e dove la popolazione vive lontana da standard globalizzati. Un incanto vero, uno spaccato originale che si sta sgretolando molto velocemente a causa della forte richiesta di sviluppo e per le condizioni di vita spesso precarie.

In questa zona le risaie compongono mosaici sovrannaturali appese a scoscesi promontori arrivando a bagnare le valli e creando dipinti naturali magnifici patrimonio mondiale dell’umanità. Qui non esiste lusso, qui non si devono avere pretese elevate.

La nostra scelta di alloggio è stata per Bogah Homestay, una semplice e umile guesthouse ma con posizione, vista e cucina assolutamente perfette. Una cornice incantevole poichè inglobata nelle risaie. Considerate almeno due o tre giorni di sosta per le esplorazioni e le varie escursioni. Cosa vedere? Le risaie terrazzate di Bangaan patrimonio UNESCO; Snake River; Ducligan Rice Terraces; Batad altro sito UNESCO per l’esplorazione delle risaie terrazzate (qui è meraviglioso passeggiare tra i muretti a secco delle risaie entrando e toccando con mano questo paesaggio pazzesco); Tapia Waterfalls, Banaue Rice Terraces; Hapao Rice Terraces; Bogya Natural Hotsprings.

Il viaggio è proseguito nuovamente verso Manila (con altra notte presso Hotel Gomez House) come sosta intermedia per procedere poi la mattina successiva verso l’Isola di Camiguin (volo da Manila Philippines Airlines con scalo a Cebu ma alcune volte a settimana c’è anche un volo diretto per la piccola isola). Un’isola da sogno dove sembra che madre natura si sia concentrata con tutte le energie possibili. Mare incontaminato, sandbar, isole tropicali a pochi minuti di bilanciere. Qui almeno tre giorni per potervi godere appieno l’atmosfera del luogo ma per avere anche la possibilità di fare alcune meravigliose escursioni come a Mantigue island; White Island ossia il sanbar in mezzo al mare con acque cristalline e dalle sfumature incredibili; Jigdup reef; l’old volcano (e ben sette vulcani sommersi circondano l’ isola di Camiguin).

Soggiornate presso il Nypa Resort gestito da una stupenda coppia italiana che vive nell’isola da qualche anno e che è riuscita a creare un piccolo regno circondato dalla natura e dalla pace assoluta. Il ristorante interno Sapore vi delizierà con un’ottima cucina italiana supervisionata da Ilenia. Altro consiglio: noleggiate un auto per esplorare l’isola chiedendo direttamente a Stefano di Nypa Resort e per le escursioni non abbiate timore perchè lui saprà consigliarvi solo al meglio, non tornerete mai insoddisfatti. Altri luoghi dove mangiare? Paradiso Hillside una delle più buone pizze napoletane mai mangiate (fatta da mani veraci) prima ubicata in una location con una vista spaziale ora trasferitasi in Main Road; The BeeHive Driftwood Cafe.

Filippine: dove come quando è proseguito verso l’isola di Bohol con un’attraversata in traghetto da Camiguin (circa 3/4 ore). Considerate che non sempre riuscirete a trovare comodi voli diretti o soluzioni confortevoli, venire nelle Filippine è sinonimo di scoperta senza preconcetti.

Cibleo, voglia di Oriente. Quartiere Sant’Ambrogio a Firenze. Esperienza da non perdere, leggi qui

Arrivati a Jagna Port (Isola di Bohol) transfer diretto verso il bellissimo Loboc River Resort per una notte. La magia della stanza palafitta adagiata lungo le sponde del fiume e della foresta vergine permette di potersi rilassare e lasciarsi trasportare dalla predominanza del verde che inonderà lo sguardo regalandovi tanta pace. Prenotate l’escursione notturna in barca con partenza dal molo del Resort (potete scegliere tra una piccola imbarcazione per il tour privato o una di gruppo) per vedere gli alberi infuocati da sciami di lucciole. Uno spettacolo notturno da godersi nel massimo silenzio e nella quiete più profonda. La natura è immensa e questo fenomeno qualcosa che vi farà trovare di fronte a una cosa ben più grande di voi stessi.

Ancora verso Panglao, isola di Bohol, ma più a sud. Qui tre notti all’Ecostay Panglao Resort. Per quanto riguarda le escursioni non abbiate timore potete assolutamente evitare di prenotarle dall’Italia e affidarvi alle agenzie locali. Consigliamo: Chocolate Hills (il giro in piccoli go kart tra le lande che stanno alla base delle colline sono qualcosa di fantasmagorico); Santuario dei tarsi (piccoli primati); Balicasag Island, Pamilican Island; escursione per vedere i delfini all’alba; Virgin Island. Ovviamente qui potrete anche spiaggiarvi nelle bellissime Alona beach e Danao beach. Il mare di Panglao è sconvolgente per la bellezza e per la quantità di giganti stelle marine. Sfamarsi? Optate per Bohol Bee Farm restaurant, ottimo hamburger con piedi nella sabbia e vista mare.

Prossima destinazione? El Nido, Palawan. Laule’a Hostel nel centro della cittadina di El Nido. Qui e nei dintorni i prezzi sono stellari perchè la scoperta della laguna di El Nido merita tutto ma proprio tutto e anche le “stanberghe” costeranno quanto magnifici resort di lusso. Le escursioni dell’arcipelago si dividono tra A B C D e i percorsi possono variare a seconda di condizioni vento e mare. La nostra scelta è ricaduta per un tour privato dell’arcipelago di Bacuit (A+C), scelta più costosa certamente ma potrete godervi pienamente i luoghi e la scoperta nel massimo del silenzio e della concentrazione.

Tour A: è il primo tour da fare, è centrato sulla favolosa Miniloc Island e porta ai due posti in assoluto più celebri di El Nido, la Big e la Small Lagoon. Sono proprio queste due lagune ad aver fatto diventare famosa El Nido nel mondo. E sono davvero straordinarie. La Big Lagoon è un’ampia laguna interamente attorniata da alte pareti rocciose completamente ricoperte da foresta, ha ricordato molto la laguna nascosta di Pileh nell’isola di Phi Phi Leh in Thailandia, come quest’ultima non ha spiaggia. Il punto forte della Big Lagoon è però l’entrata, uno stretto e scenico canale lungo circa 150 metri, dall’acqua bassa e stretto tra due impressionanti pareti di roccia. Potrete percorre il canale a piedi con la bassa marea nell’acqua alta non più di 30 centimetri oppure con l’alta marea ma ora non più navigandoci attraverso in barca per proteggere il fragile ecosistema (potrete però scendere ed entrare in kayak).

La Small Lagoon sorge ad un centinaio di metri dalla Big Lagoon ed è più piccola. La sua particolarità è che per accedervi occorre passare in uno strettissimo varco tra le rocce, totalmente inaccessibile a qualsiasi imbarcazione. Per entrare nella Small Lagoon hai solo due possibilità: o ci entri a nuoto oppure l’unica altra alternativa è entrare col kayak. Il kayak lo puoi affittare direttamente sul posto, un operatore piazzato all’entrata su una barca appoggio ne ha decine, non dovrebbe essere un problema trovarne uno, non occorre prenotarlo in anticipo. Per esplorare la Small Lagoon con il kayak c’è un costo addizionale ma tu non esitare perché è un’esperienza magnifica, anzi è l’unico modo per poterla davvero apprezzare come si deve ed ammirarla con calma.

Se le condizioni del mare lo consentono nel corso del Tour A si approda anche alla Secret Lagoon, situata sul lato sud-occidentale di Miniloc e più esposta al vento ed alle onde del mare aperto. In genere viene fatta una tappa a Shimizu Island per lo snorkeling e sulla via del rientro si fa una sosta alla bella 7 Commando Beach.

TOUR C: Ritenuta imperdibile insieme al tour A, è la più costosa delle quattro escursioni di El Nido perché è la più lunga e quella dove si percorre il maggior numero di miglia. E’ centrata sulla visita della grande e frastagliata Matinloc Island e della vicina Tapiutan Island. Dal paese di El Nido occorre un’ora di navigazione per raggiungere l’isola di Matinloc che chiude ad ovest l’ampia Bacuit Bay e la ripara dalle onde del mare aperto.

Poi davanti ai tuoi occhi apparirà uno spettacolo straordinario, preannunciato solitamente da un buon numero di barche ormeggiate a ridosso della scogliera: è l’incredibile Hidden Beach, una caletta nascosta invisibile dall’esterno ed accessibile solo a nuoto. E’ il vero punto forte della giornata, prima di lasciare la barca indossa delle scarpette, utili per non ferirti ai piedi. Doppiata l’estrema punta settentrionale di Matinloc Island la barca entra nel canale naturale che separa Matinloc da Tapiutan Island.

In genere ci si ferma a fare il bagno dalle parti di Star Beach con buone probabilità di avvistare le tartarughe per poi dirigersi senza esitazioni ad una delle spiagge più belle della Bacuit Bay: è Talisay Beach, ed è qui che si pranza sovrastati dalla magnifica ed alta scogliera (l’esperienza del pranzo è assai stupenda: frutta fresca e pesce a go go). Occorrono condizioni di tempo perfette, con assenza di vento e di onde, per poter visitare la minuscola baietta nascosta di Secret Beach, situata sulla costa occidentale di Matinloc e completamente esposta al mare aperto. Per accedervi dovrai nuotare in uno stretto varco della roccia. Inizia poi il lungo ritorno, sempre molto panoramico, con una sosta a Dilumacad Island per rilassarsi e fare il bagno a Helicopter Beach.

Mangiare a El Nido? The Nesting Table (merita tantissimo ma la scoperta deve essere talmente grande che non sveleremo nulla); Local Provisions. Spiagge? Nacpan Beach; Duli Beach; Marimegmeg beach e Vanilla beach (qui il tramonto più bello mai visto!).

L’ultima tappa del viaggio anzi della scoperta è stata verso Coron Island. Qui da vedere assolutamente Twin lagoon con il Kayangan Lake; Calamian island e lasciatevi poi conquistare nonchè sedurre dalle tantissime proposte in loco. Consiglio per mangiare: La Sirenetta.

Per concludere non sottovalutate una capatina a Manila. Per non essere annoverati nella cerchia del turista medio spezzate il cerchio e concedetele almeno un giorno (consigliata la domenica poichè un giorno di festa e quindi perfetto per visitarla). Cosa vedere? Intramuros; Fort Santiago; la Chiesa di Saint Agustin; Binondo Church e la passeggiata lungomare (ops, oceano). Per mangiare: Gallery by Chele; Yum (con sede anche a Milano e una nuova a La Valletta, Malta); Toyo Eatary; Sulyap.

Filippine: dove come quando finisce qui ma per tutte le domande e le curiosità potete scrivere alla pagina Instagram @matissetomas

Consigli: non essendo ancora un paese così intensamente visitato da orde di turisti riesce a regalare ancora magnifiche visioni e angoli davvero autentici. Per gli spostamenti più lunghi e faticosi optate per un autista local poichè guidare autonomamente potrebbe rivelarsi un’avventura anche pericolosa per l e condizioni di alcuni tratti di strada. Le escursioni nelle varie isole sono prenotabili direttamente in loco. Girate con valuta locale e sempre o quasi con abbigliamento assolutamente informale.

Ci sono punte di estrema povertà ma la dignità e il sorriso nonchè l’accoglienza di questo popolo vi lasceranno a bocca aperta. Le Filippine offrono svariate tipologie di alloggio per tutte le tasche ma con un budegt medio potrete soggiornare in alberghi anche heritage o eco lodge dalla bellezza mozzafiato senza per forza affidarvi a strutture internazionali e spesso snaturate. Non dimenticate una sim locale per riuscire ad avere sempre (o quasi) disponibile una buona connessione internet nel vostro vagabondare. Il cibo nelle Filippine è relativamente economico e non così tanti quanto altri vicini più famosi come Thailandia o Vietnam a meno che non optiate tutti i giorni per lo street food (media 10€/15€ a pasto).

Informazioni

Da fare assolutamente: il nord Luzon ossia la Cordillera e i suoi paesaggi autoctoni patrimonio UNESCO, Camiguin Island, El Nido.

Da non fare assolutamente: nulla da dichiarare. Sarà il più (o forse tra i più) bello viaggio della vostra vita. Fidatevi e affidatevi. Buona ripresa e buona scoperta, le Filippine vi aspettano.

Periodo migliore: gennaio – marzo

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