FINLANDIA: PER UN NATALE D’AUTORE

Un milkshake fragola e banana. California Bakery, Piazza Sant’Eustorgio, Milano. Una mattinata fredda, forse la prima davvero così rigida. Un racconto che sa di Natale, impregnato di quel leggero ma forte aroma di cannella. La Finlandia protagonista, Irene Sorrentino la voce narrante della storia.

Irene Sorrentino, 36 anni, traduttrice dal finlandese all’italiano
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Un percorso attraverso uno spezzato della tradizione finlandese fatto di suggerimenti alla lettura utili a conoscere meglio la cultura di questo popolo nordico. Così vicino, così lontano. Vicino perché fa parte della comunità europea, è un nostro fratello. Lontano per tradizioni, abitudini, usi. Forse però nella sua lontananza stanno proprio le sue inimitabili originalità e unicità. D’altronde ora con una neo premier come Sanna Marin, 34 anni, potremmo mai competere noi sistema Paese Italia?

Irene Sorrentino, 36 anni, traduttrice dal finlandese dal 2011. Nata a Napoli, grande appassionata di letteratura e teatro russo. Infatti la tradizione russa doveva essere un po’ il suo destino o futuro e invece si è ritrovata a Jyväskylä, per una borsa di studio, in Finlandia. I giochi del destino, la vita. Studia e si laurea così all’Università di Helsinki, nel 2010, in Lingue e letteratura finlandese e italianistica con un particolare focus sulla tradizione del teatro italiano, in finlandese.

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Stage di tre mesi presso la casa editrice Iperborea e quindi transfer in Milano da dove inizia il suo lavoro di traduttrice a pieno regime. Primo romanzo tradotto poi per la Grazanti è “La promessa del plenilunio” di R. Pulkkinen, nel 2012.

Attualmente ha all’attivo ventuno traduzioni.

Un’immagine che viene dal nord, Finlandia
Foto di Iida Nykanen
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Oggi farete un viaggio nel nord europa attraverso le parole di una letterata che ha fatto di questo bel paese la sua seconda casa o meglio: la sua casa ideale. Tra i vari suggerimenti di lettura e quindi tra i titoli dei libri, tradotti da Irene, vi potrete immergere nell’autentica atmosfera finlandese. Pronti?

Irene ci condurrà per mano attraverso un bosco innevato con gli abeti carichi di tanta neve fresca e in lontananza delle piccole casettine dai comignoli fumanti dove ci si sta preparando, piano, al Natale. Sì, perché manca poco a questo magico giorno e sarà bello scoprire come ci si prepara lassù.

Tradizioni, usanze, l’albero, i piatti per la festa: una Finlandia tutta da scoprire.

1.Irene, cosa significa per te in tre semplici parole, tradurre dal finlandese

DISTANZA: come sosteneva il letterato francese Boinnefoy traduzione come “scuola dell’alterità”. Cioè la distanza tra due lingue così diverse si deve riuscire a colmare ma il tutto è più complicato dato dalla difficoltà di avvicinare due idiomi così differenti rispetto aa altre più vicine e similari. PERCEZIONE: spesso si lavora sulla percezione o meglio, sul senso comune e quindi sul sentito dire.

Tutto ciò ha una ricaduta inevitabile sul testo che si sta traducendo. GENERATIVITA’: per colmare la distanza lo sforzo partorisce spesso modi di dire che non hanno alcuna corrispondenza in italiano. Il traduttore deve lavorare su ciò che non esiste e ciò diventa una mancanza generatrice di una terminologia alternativa, che a sua volta però arricchisce

Un bosco finlandese innevato
Foto di Iida Nykanen
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2.La birra, bevanda prediletta nel nord europa e quindi anche in Finlandia. Può essere anche definita un ponte tra i popoli e testimone quindi della storia?

In genere i popoli del nord bevono molta birra e storicamente questa serviva in realtà per purificare l’acqua. Qui però subentra una diversa visione del bere. In Finlandia questo non corrisponde solo ad un fattore di convivialità perché in realtà si può bere felicemente anche da soli. A livello culturale finlandese la visione è completamente diversa e per esempio in “Storia dell’Europa in 24 pinte. Dieci secoli di birra” di M. Rissanen e J. Tahvanainen mostrano come la birra sia infatti la testimone, sempre presente, di epoche diverse

3.KALSARKANNI: la via finlandese per lo zen. Solo una filosofia oppure una solida realtà?

E’ una solida realtà, cioè una vera e propria “sbracabronza” e questo termine rende molto bene l’immagine. In Finlandia tornare a casa dal lavoro e “sbracabronzarsi” è un’abitudine per allentare la tensione e lasciare andare i problemi. Nel libro “L’arte finlandese di stravaccarsi” di M. Rantanen si comprende molto bene cosa intendano i finlandesi per “sbracarsi” ossia perdere i sensi e lasciarsi andare alla felicità e alla spensieratezza. Ciò però non è sinonimo italiano di ubriacatura ma forse più di un “coma etilico” carico di mindfulness

Biscotti homemade, Finlandia
Foto di Tea Pelkonen
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4.I bambini e la Finlandia

Esiste la retorica (ma una realtà) sul fatto che le scuole finlandesi siano le migliori al mondo soprattutto perché vige una reale visione democratica. Ad esempio ci si rivolge dando del tu sempre e comunque ai docenti, la visione di classe è una visione d’insieme e laboratoriale e mai davvero frontale, la scuola elementare inizia a 7 anni, La lettura qui si apprende attraverso l’uso dei suoni. Tutto ciò passa quindi attraverso ad una didattica a misura e ritmo di bambino cioè definita “lapsentahtisesti”(lapsen=bambino e tahti=ritmo). Un po’ seguendo quindi il ritmo lento della crescita.

La dimostrazione si evince inoltre anche dalla semplicità dei libri finlandesi per bambini vedasi “Una piccola grande storia di amicizia” di R. Keraly. Un libricino molto intuitivo, colorato e con testi che narrano del mondo bambino toccando anche temi più importanti e difficili come la morte e il divorzio. Tutte tematiche invece molto complicate da portare in Italia

5.Finlandia, paesi del nord europa, thriller

La Finlandia non è scandinavia. Il finlandese è una lingua “ugro-finnica” imparentata cioè con l’ungherese. Il genere thriller nel nord europa è scoppiato dopo l’enorme successo di Larsson. La Finlandia non ha però un autore thriller doc. La forte analisi sociale presente nei paesi scandinavi non è così sentita nel popolo finlandese. La letteratura finlandese è più meditativa perché preferisce analizzare i rapporti interpersonali e indagare l’interiorità umana. Ecco così che spesso l’editore italiano è in difficoltà nell’approcciarsi con la melancolia finlandese

La preparazione delle prelibatezze natalizie in Finlandia
Foto di Tea Pelkonen
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6.In Italia immaginiamo la Finlandia un po’ come un paesino lontano nel cuore della taiga. Un qualcosa che sta nell’estremo nord. Cosa descrive al meglio questa immagine?

Nel libro “All’incrocio delle quattro strade” di T. Kinnunen, l’autore ritrae una Finlandia diversa. Qui non è presente infatti la città e nemmeno uno scrittore urbano ma si parla molto bene di estremo nord europa. Nonostante questo libro sia fortemente contestualizzato non racconta invece mai precisamente del luogo perché vuole creare una storia universale, pur rimanendo nel suo particolarismo. Racconta dinamiche familiari e quindi sociali. Così scrivendo si narra anche della storia finlandese. Nonostante sia un libro che viene dall’estremo nord e in un epoca passata tratta di tematiche scottanti come l’omosessualità e parliamo della fine dell’ottocento.

Questo viene vissuto dai protagonisti della storia come un dramma enorme poiché in Finlandia vige il mito dell’uomo forte e retto, onesto. Per dire come la letteratura sappia mostrarci tanti luoghi e descrivendoli ci può far capire come nulla sia davvero univoco o come lo immaginiamo secondo il luogo comune. La Finlandia è europa e sta facendo sempre di più per mantenersi fortemente europeista. Quindi un paese non lontano e isolato ma che dovrebbe essere sempre più considerato e guardato con ammirazione

Il piccolino finlandese e il pupazzo di neve, Finlandia
Foto di Iida Nykanen
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7.L’albero di Natale e le festività in Finlandia

L’albero di Natale in Finlandia si chiama “joulukuusi” (joulu=natale e kuusi=abete). Si addobba il giorno della vigilia e solitamente alle h18 si stabilisce la pace ossia al cosiddetta “joulurauha” cioè la “pace di Natale” proclamata come tradizione vuole dal vicario di Turku. Quando questo accade tutte le attività si devono interrompere e quindi si mangia il “joulupuuro”, una pappa di avena e latte. Dentro a questa pappa si aggiunge una mandorla e se si è fortunati a trovarla bisogna esprimere un desiderio. La pappa va cosparsa di una spolverata di zucchero e cannella. Questa corrisponde alla cena tradizionale della vigilia finlandese.

L’albero si addobba la sera della vigilia ma sarà un abete naturale e non artificiale, con decorazioni minimali e simboliche. Una parte centrale e importante hanno le canzoni di natale mentre si mette a cuocere il prosciutto cioè il “joulukinkku” per il pranzo di Natale, abbinandolo a vari sformati di patate, carote e rape.

L’albero di natale naturale e minima come nel gusto finlandese
Foto di Tea Pelkonen
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Si mangerà poi anche il “rosolli”, l’insalata finlandese di rape, mela e vinaigrette. Il 25 dicembre, a pranzo, si riunisce tutta la famiglia.

In Finlandia, in questo periodo di feste, viene attivata anche la “jouluradio”, una stazione radio che funziona dal primo dicembre e trasmette solo canzoni natalizie, con quattro canali e quattro generi differenti: classica, pop, svedese, funky. Lo sapevate?

I bambini invece scartano i regali il giorno della viglia alla sera, un po’ come in tutti i paesi del nord europa e dal punto di vista religioso non hanno una percezione forte della rincorsa alla messa come in Italia.

Addobbi caratteristici natalizi, Finlandia
Foto di Iida Nykanen
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D’abitudine i finlandesi si mandano le cartoline di natale, in Italia questo ha un effetto un po’ vintage ma qui inizia una vera e propria ricerca.

Uno degli autori finlandesi più famosi per le edizioni natalizie è invece M. Kunnas.

La Finlandia è un po’ misteriosa ma davvero carica di una grande tradizione. Non ci resta che scoprirla da vicino, #nextdestination ?

Buon Natale e buone feste a tutti voi da Viacolbento!

Grazie alla cara Irene per averci fatto scoprire tante stupende curiosità sulla Finlandia!

Al prossimo racconto

Per conoscere meglio Irene

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