Hotel Danieli Venezia: duecento anni di storia e lusso. Un’icona mondiale dell’ospitalità. L’hotel più iconico della città lagunare celebra la sua storia e i suoi ospiti con una mostra fotografica, concerti, un cocktail e un menù degustazione speciale. Una ricorrenza davvero da guinness e un traguardo da onorare. Hotel Danieli, a Luxury Collection Hotel è un vero tempio simulacro ed emblema di eleganza e raffinatezza.
Ubicato nella celeberrima ed iconica Riva degli Schiavoni fu dimora e luogo propizio di famosi e galeotti incontri. All’hotel Danieli s’incontrarono per la prima volta Maria Callas e Aristotele Onassis a una festa organizzata da Wally Toscanini. Aristotele chiese alla giornalista americana Elsa Maxwell, di invitare la Callas e il marito. Era il 3 settembre 1957 ed erano entrambi sposati, ma Onassis rimase colpito e due anni dopo iniziò la loro storia d’amore. Altro secolo, altro amore: nel 1895 Eleonora Duse, allora trentottenne, è all’apice del successo. A Venezia conosce il poeta, più giovane di lei, Gabriele d’Annunzio e insieme trascorrono la loro prima notte insieme in una suite dell’hotel Danieli.



L’hotel è oggi costituito da tre palazzi che risalgono rispettivamente al XIV, al XIX e al XX secolo: Palazzo Dandolo (quello centrale, rosso) in stile gotico veneziano, che era l’antica residenza della famiglia Dandolo, il Palazzo Casa Nuova (guardandolo dall’esterno, quello a destra), che era la sede della tesoreria, e il Palazzo Danieli Excelsior (a sinistra), che è il più recente, inaugurato nel 1950 e che ospita camere con balcone affacciato sulla laguna ai piani più alti e la splendida terrazza del Ristorante Terrazza Danieli.
Il Danieli ha 204 camere e suite, tutte arredate in stile veneziano e utilizzando materiali locali per valorizzare l’artigianato veneziano. Nel settembre 2008 si sono conclusi nove mesi di restauro, guidati dall’architetto francese, Jacques Garcia, e che ha coinvolto quasi esclusivamente le camere e le suite del Palazzo Danieli Excelsior e il Ristorante Terrazza Danieli.


Quattro sono le signature suite di Palazzo Dandolo: quella dedicata a Enrico Dandolo e altre tre dedicate e tre personaggi, donne, importanti per l’hotel. C’è la Diva, ispirata a Greta Garbo, la Soprano a Maria Callas e la Princess, dedicata a Grace Kelly.




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Per il bicentenario è stato realizzato il Menu degustazione Danieli 200, composto da sette portate che attraversano le tendenze culinarie in voga negli ultimi 200 anni e realizzato da Chef Fol di Terrazza Danieli in collaborazione con l’esperta di cucina storica Samanta Cornaviera. Una ricerca storico antropologica (e di costume) che sbaraglia e stupisce per l’attenta analisi simbolica di ogni singolo ingrediente, dalla sua preparazione alla presentazione e mise en place. Una accurata selezione di ricette, trovate su riviste e ricettari d’epoca.










Un punto a favore di questo eccelso ristorante è l’ilarità garbatamente veneta dei camerieri, aspetto positivo e non indifferente in un così raffinato luogo, che mantengono sempre e comunque eleganza e aplomb nonostante servano ai tavoli in uno dei luoghi più prestigiosi al mondo. Il sorriso, con garbo, è sempre un’arma vincente.
“Gnanca ancuò no morimo de fame!” con questo motto in risalto sul menu cartaceo celebrativo dei 200 anni inizia il viaggio degustazione attraverso sette portate in voga negli anni. Nello specifico e in ordine cronologico:
1822 “Rulli di aringa alla Guglielmo III” in omaggio al primo ospite dell’Hotel Royal Danieli nella loro sbarbata semplicità e serviti in piatti dal retrogusto romantico. Superba e altèra compostezza per un piatto che guarda al mondo teutonico.


1868 “Ostriche in salsa veneziana” dal Trattato di gastronomia universale “Il Re dei Cuochi” curato da Giovanni Nelli. Un tocco di opulenza veneziana con qualche rimando all’ école française.

1909 “Risotto alla Dandolo” da “Cucina classica e moderna” curato da Attilio Peruzzotti. Un effluvio cremoso e saporito, la bontà del risotto la bellezza dei primi anni del Novecento.


1910 “Rocchio di murena alla Bucintoro” da “L’arte culinaria in Italia” curato da Alberto Cougnet e Società dei cuochi. Una preparazione che colpisce per la morbidezza della polpa.


1930 “Poncio di neve delle Dolomiti dorate” da “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene” curato da Pellegrino Artusi e reinterpretato da Giovanni Manfredi. Davanti ad un tempio della cucina non ci resta che genufletterci in religioso silenzio.

1952 “Dindo alla Rossini” dalla rivista “La cucina italiana” pubblicata dalle sorelle Gosetti. Rimandi che riportano ad un ricordo fatto di tempi eleganti, irrecuperabili. Andati e passati.


1960 “Crespelle soufflées infiammate” da “La grande cucina” curato da Luigi Cornacina. Siamo qui al cospetto del boom economico. Tripudio.

La selezione dei vini proposti per la degustazione:



Una linea del tempo nella quale si delineano cambiamenti epocali e tempeste culturali ma che riflette assolutamente come l’Hotel Danieli sia stato sempre e comunque protagonista internazionale anche nelle tavole dei grandi personaggi della storia. Buon compleanno.
Hotel Danieli Venezia: duecento anni di storia e lusso, ad maiora!
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