(RI)PARTIRE DAL MADE IN ITALY: EUGENIO BOER

Chef Eugenio Boer: italo olandese, cresce in Olanda ma a 7 anni si sposta con la famiglia in Italia. La passione della cucina è sempre stata nelle sue corde, sin da piccolo voleva avere le mani in pasta. Crescendo professionalmente ha avuto molte esperienze all’estero, soprattutto in Germania e Sicilia, dove capisce che la contaminazione delle cucine è la vera chiave della sua identità professionale.

Chef Eugenio Boer e la moglie Carlotta Petrilli,
caposala e responsabile Pr

A giugno 2018 a Milano apre il ristorante [bu:r], insegna che fuga ogni dubbio riguardo alla corretta pronuncia del suo cognome.

In questo periodo difficile che l’Italia e il mondo stanno attraversando Chef Eugenio Boer e la sua squadra, soprattutto nella fase iniziale, hanno lottato molto per non arrendersi e non sospendere la normale attività del ristorante. Alla fine il ristorante ha chiuso poiché la situazione generale iniziava a farsi ben più grave. Il frizzante estro e la voglia di fare di Eugenio Boer, con la compagna Carlotta Perilli, hanno fatto in modo che potessero escogitare simpatiche iniziative anche via social iniziando a pubblicare, un po’ per gioco, ricette fatte in casa tenendo compagnia agli affezionati clienti ma anche per avvicinare chi non conosce bene la realtà di [bu:r]. 

Dice Eugenio Boer che rimanere in casa per così molto tempo, rispetto ai ritmi frenetici soprattutto se pensiamo ad una città come Milano: “ha portato ad una riconciliazione con i fornelli e gli strumenti che si adoperano in cucina”. Questi contenuti creati sul web sono diventati in qualche modo virali e tutta la squadra si è molto divertita anche perché ciò aiuta molto a vedere e vivere il proprio lavoro più come una passione.

Tra le novità introdotte nel ristorante la possibilità del delivery con il leitmotiv che siano proprio le stesse preparazioni delle “ricette da casa Boer” a poter essere consegnate espresse. Un richiamo anche alla semplicità e al territorio italiano virando la scelta verso i piccoli produttori e ad una cucina italiana al 100%. Dice Eugenio Boer: “la mia metà straniera gioca ora molto a favore dell’Italia”. La mission è poter riscoprire il territorio italiano poiché è di fondamentale importanza e spesso la gente non conosce anzi non ha una sviluppata cultura enogastronomica mancando inoltre un interesse reale a scoprire ciò che davvero ci rende unici e speciali nel mondo. Il Made in Italy è il nostro vero tesoro nazionale.

Negli ultimi tempi e soprattutto in questo momento c’è verso il delivery un atteggiamento positivo e contagioso grazie al magico potere della condivisione. Ci sarà presto da [bu:r] la possibilità di fare direttamente sul posto il take away rispettando ovviamente tutte le indicazioni e sarà certo occasione per rinfrescare il classico banco dando un’idea di gastronomia moderna. Eugenio Boer ha attraversato diversi momenti storici del mangiare e molte altre esperienze sul campo e questa occasione epocale, a suo parere, farà in modo che potremo portarci a casa qualcosa di diverso da quanto solitamente proposto ai tavoli del ristorante dove sarà preminente il contenuto del piatto che concentra tutto il loro mood e filosofia. Tutto ciò è sinonimo di rimanere sempre al passo con i tempi aggiornandosi continuamente in un mondo cambiato che ha la necessità di andare sempre avanti però diversamente.

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Chef Eugenio Boer dice: “si dovrà raccontare sempre di più il Made in Italy sviluppando così una reale cultura enogastronomica sull’italianità”. Così facendo le persone assumeranno maggiore consapevolezza finale e un bagaglio culturale reale. Sarà di fondamentale importanza avere e mantenere però sempre un pensiero positivo. 

Uno chef concreto con un pensiero propositivo. Metodo olandese e creatività italiana. Questa sua commistione lo porta a creare situazioni e occasioni lavorative concrete infatti a Chef Eugenio Boer non piace certo autodefinirsi bravo poiché è un aggettivo che deve derivare solo ed esclusivamente dai clienti. La bravura fondamentalmente risiede come sostiene lui stesso: “nel muoversi in un mondo nel quale non ci si può muovere senza mai spegnere il cervello”.

Eugenio Boer è anche Milano, una città che ama. Milano è secondo il suo parere la piazza più bella in Italia per il comparto enogastronomico e la conosce da più di dieci anni. Una città che ha fatto passi da gigante poiché in passato era statica e poco frizzante a livello gastronomico mentre ultimamente va a mille rimanendo il luogo migliore dove poter creare e innovare. Milano è una città che risponde. Milano è un esempio lampante di quello che davvero è il Made in Italy.

Non solo Milano, ma anche Italia. Eugenio Boer dice: “l’Italia è sempre risorta e riuscirà a vincere anche questa volta. Forse da un po’ troppo tempo adagiata questa sarà forse l’occasione per una scossa. La crisi del 2008 non ha propriamente mutato radicalmente le abitudini ma ora per la prima volta saremmo costretti a stare tutti seduti e questo accenderà la scintilla o meglio quella reattività che l’italiano ha nella sua testa e che dovrà quindi trasformarsi in fatti concreti”“Serve una reazione forte uniti tutti insieme”, come non condividere questo suo pensiero. Se tutti faranno la loro parte ci sarà spazio per tutti e sarà creato anche uno spazio nuovo magari ancora più fecondo.

Italia, popolo di santi, poeti e navigatori ma anche di grandi chef come Eugenio Boer.

Buon viaggio, al gusto [bu:r]

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