FUGA A MARRAKECH

A Marrakech si dimentica 

Non è un viaggio scontato. Non è una meta consueta. L’Africa del nord. Il profumo del deserto. Lasciatevi trasportare da un fiume in piena: benvenuti a Marrakech. In inverno, quando stanchezza e i primi colpi di tosse grassa saranno la colonna sonora delle vostre giornate significa che è arrivato il momento: lasciate perdere il medico di base e iniziate a cercare il miglior prezzo per un volo diretto a Marrakech. Qui scorderete la vostra bronchite o la terribile artrite. Io ho optato per la low cost Easyjet, 3h da Milano Malpensa.

L’arrivo: il profumo berbero

Appena usciti dall’aeroporto Menara, uno dei più belli al mondo, una brezza calda e tiepida vi sfiorerà le gote: il chergui, o meglio, il vento del deserto. Benvenuti.

Il riad giusto, al momento giusto

Scegliete la Medina, il cuore pulsante, frenetico, autentico. La città rossa vi ammalierà e conquisterà: souk, donne, uomini, bambini, motorini. Tutti vanno, comprano, parlano, urlano, contrattano. E voi? Buttatevi nella mischia, confondetevi tra i bellissimi e pienissimi souk. Qui troverete sapienti mani che confezionano un artigianato davvero sopraffino e quasi mai grossolano. Paradossale ma vero, quasi incredibile, di notte l’intera Medina si spopola e l’andirivieni costante esaurisce la sua foga per far spazio ad una quasi assordante quiete notturna. Potrete comunque ritrovare pace e rigenerarvi all’interno del vostro riad (perché sono tutti, o quasi, oasi di relax). Alla fine non sarà certo per voi cosa facile e scontata scegliere tra i moltissimi riad. Queste strutture sono sinonimo di  piccolo hotel ma la cura, l’eleganza, la bellezza degli arredi, delle stoffe e dei mosaici rendono questi edifici, nonché dimore tipiche e storiche un unicum marocchino degno di qualsiasi boutique hotel europeo, spesso con qualche standard in più. Vi consiglio, quindi, di considerare la raffinatezza sopraffina di Riad Safa (colazione inclusa), con i suoi interni candidi definiti al centro da una piccola piscina e da una fontana cosparsa di petali di rosa freschi. Il profumo inebriante appena solcherete il portone d’ingresso. Candele accese. L’accoglienza e il rumore del the alla menta versato dalle sapienti mani di Amina. Quel gorgoglio lo ricorderete, sarà un leggero effluvio che vi accompagnerà per molti giorni dopo il vostro ritorno e sul solarium, di notte, in alto all’ultimo piano di questo piccolo e bellissimo riad, un cielo carico di stelle vi farà sentire l’immensità del cielo sopra di voi e dentro di voi mentre grandi e piccole lanterne rifletteranno le mille sfumature di Marrakech.

Se volete leggere la mia intervista rilasciata a Rolling Pandas cliccate qui 

Marrakech e cultura

Marrakech non è solo mercato ma è storia, cultura. Potrete riscontrarlo visitando la Maison de la photographieistituzione che si propone come un punto di riferimento della memoria e del racconto, grazie all’utilizzo di un linguaggio pratico e funzionale composto da raccolte storiche, fotografie e una serie di autori di valore internazionale e nazionale. L’obiettivo dei fondatori è di celebrare la straordinaria diversità del Marocco. Missione compiuta. Tra le varie cose, non dimenticate di includere nella vostra visita uno dei più bei esempi di architettura marocchina e cioè Palace El Bahia. Vedere per credere. I decori e gli intarsi lignei dei cortili interni sembrano confondersi, a tratti fondersi, con la vegetazione. Un incanto.

Marrakech sofisticata: tra natura, moda, design, arte

Un gioiello. Prezioso. Fuori dalla Medina e all’interno di alte mura perimetrali che fungono da scrigno e celano quello che potremmo definire un autentico gioiello: le Jardine Majorelle. Blu, giallo, verde, bianco sono i colori predominanti e la padrona di casa una natura sofisticata, pettinata, cotonata. Qui il pittore Jacques Majorelle prima, e Yves Saint Laurent poi, intuirono enormi potenzialità e quindi vollero farne un tesoro. Autentico. Passeggiando tra i piccoli vialetti vi sembrerà quasi di essere all’interno di una tavolozza, anzi, di un quadro impressionista. Affianco ai famosi giardini, il nuovo museo e fondazione Yves Saint Laurent raccoglie una retrospettiva sulla ricerca e lo stile del grande couturier. Un edifico moderno, dal design contemporaneo accattivante e urbanisticamente parlando, perfetto. Un grande vanto per Marrakech e per l’intero Marocco.

La place: Jamaa El Fna

Alba. Tramonto. A voi la scelta. Ad ogni momento della giornata troverete  luci, riflessi, colori, profumi assolutamente diversi. E’ la zona caput mundi della città, bene o male, in lungo e in largo…qui si ritorna sempre. Una distesa infinita di bancarelle, persone, incantatori di serpenti, ammaestratori di scimmie…un circo felliniano che non ha mai un orario preciso di inizio e fine. Un orologio che non si ferma mai. Una delle più buone spremute d’arancia (o di pompelmo) mai assaggiate. La place val bene una passeggiata!

Chabby chic: mangia sereno

Ho selezionato dei locali sì, raffinati ma non costosi. Di gusto perché certo, Marrakech è da sempre, o quasi, influenzata da un certo gusto europeo, francese ma giustamente contaminato che rende il tutto ancora più sofisticato, intrigante. Ne avrete prova pranzando al famoso Cafe des epices, oppure al paradisiaco (con un cortile interno spettacolare) Les jardin, o ancora addentando dei buoni e morbidi calamari di Agadir su una delle terrazze panoramiche di Nomad. Sentitevi in colpa, in caso non riusciate  perché davvero non potrete perdervi una cena da Dar Cherifa, immersi in una reale atmosfera da mille e una notte e con uno dei più buoni cous cous mai assaggiati. Ah dimenticavo, all’interno di una galleria d’arte con cafè literaire.

Per fantastici viaggi in Marocco non vi resta che dare un’occhiata anche al sito di Rolling Pandas cliccando qui. Buon viaggio!

Ricordate che 

“La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte” Omar Khayyam

Tutti gli scatti di questo articolo sono di Tomas Sanvido

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